CIBI E STAGIONI
 

GLI AGRUMI

Nell'antichità venivano chiamati “agrumi” gli ortaggi che avevano un sapore agro come ad esempio le cipolle e l'aglio, mentre oggi con questo nome vengono indicati tutti i frutti che provengono da piante della famiglia dei citrus come ad esempio il limone, l'arancio, il mandarino, il cedro, ecc.
Gli agrumi appartengono alla famiglia delle Rutacce, tra cui il genere principale è il Citrus.
Gli agrumi sono coltivati prevalentemente per la produzione di frutti da destinare al consumo fresco o alla trasformazione ed anche come piante ornamentali.
Gli agrumi sono poco resistenti alle basse temperature essendo piante di origine tropicale ed il loro clima ideale deve essere caldo (non superiore a 38°), sufficientemente umido, con inverni miti e senza ampie escursioni termiche.
Gli agrumi sono diffusi in varie parti del mondo: dal bacino del mediterraneo, all'America ed al Sudafrica.
Nel nostro Paese sono elettivamente coltivati nelle regioni meridionali per il loro clima mite. Tuttavia, con l'avvento delle serre sono coltivati anche in altre regioni ove le temperature sono meno favorevoli.
Gli agrumi prediligono il terreno sciolto o di medio impasto, profondo, fertile, ben drenato (non sopportano i ristagni idrici), con pH compreso tra 6,5 e 7,5 e ben dotato di sostanza organica. Rifuggono i terreni troppo argillosi, calcarei e salsi.

QUALCHE INFORMAZIONE AGRONOMICA

Propagazione e portinnesti
Gli agrumi possono riprodurre per seme delle piante geneticamente identiche alla pianta madre grazie alla poliembrionia nucellare e tali sono prive delle più importanti infezioni virali. Nel lavoro di miglioramento genetico e di risanamento delle infezioni virali vengono oggi impiegate la micropropagazione, la coltura in vitro di embrioni e il microinnesto.
Per prevenire alcune fitopatie che colpiscono l'apparato radicale si ricorre all'innesto (a gemma, a penna e a corona). Altri metodi di propagazione impiegati sono la talea e la margotta.

Miglioramento genetico
Il lavoro di miglioramento genetico nella costituzione dei portinnesti è rivolto particolarmente ad ottenere piante con:
-maggiore adattabilità alle condizioni pedoclimatiche più difficili;
-elevata resistenza ai principali parassiti animali e vegetali;
-ottima affinità d'innesto con le diverse specie;
-capacità di indurre una precoce messa a frutto ed una produzione elevata e di ottima qualità.

Per quanto riguarda gli obiettivi del miglioramento genetico a livello di cultivar, gli obiettivi principali sono:
-piante altamente produttive, longeve, non soggette ad alternanza di produzione, resistenti alle basse temperature, esenti da infezioni virali;
-produzione uniforme, frutti di media pezzatura, con forma regolare, con buccia liscia e di spessore contenuto, di colore ed aroma caratteristico, privi di semi e con elevato contenuto di succo.

Impianto, concimazione e irrigazione
Il momento migliore per mettere a dimora le giovani piante di agrumi è la primavera, da fine marzo a maggio, a seconda delle zone, quando il rischio di gelate è ormai passato. La lavorazione profonda del terreno deve essere preceduta, alcuni mesi prima, da una concimazione di fondo. Molto importante è la predisposizione di un buon impianto di drenaggio, soprattutto nei terreni piuttosto pesanti. Lo scasso deve essere seguito da un'erpicatura profonda. Prima della messa a dimora delle piante (generalmente disponibili in fitocelle) bisogna predisporre le buche. Attorno a ogni pianta si scava un piccolo “tornello” per trattenere l'acqua nelle prime fasi dopo la messa a dimora e si irriga abbondantemente.
L'ambiente mediterraneo è caratterizzato da una scarsa piovosità, oltretutto concentrata nel periodo autunno-vernino. Necessario risulta quindi il ricorso all'irrigazione per sopperire alla deficienza di acqua nel periodo estivo.

Forme di allevamento e potatura
La forma di allevamento che maggiormente si riscontra negli agrumeti è il globo: si parte da una pianta già impalcata a circa 0 cm dal terreno e presentante 3-4 branche che devono essere inclinate di 60° rispetto alla verticale, con punti di inserzione distanti circa 10-15 cm uno dall'altro. Al fine di utilizzare tutto lo spazio disponibile, per la massima produttività si preferisce una forma di allevamento a chioma piena, cioè a far espandere la vegetazione delle branche fino al suolo. Negli agrumi la fruttificazione avviene sui rami dell'anno precedente e l'accrescimento dei rami si verifica normalmente in tre periodi: primavera, inizio estate e autunno. L'induzione fiorale delle gemme comincia durante il periodo di riposo invernale, mentre il massimo contenuto di sostanze di riserva nelle foglie e nei rami lo si ha nei mesi di febbraio e marzo. Le potature devono limitarsi ad alleggerire la chioma eliminando i rami secchi, rotti o debilitati dopo che hanno già fiorito o quelli curvi verso il basso.

Raccolta e conservazione dei frutti

La raccolta va effettuata quando i frutti hanno raggiunto un grado di maturazione sufficiente, in quanto la maggior parte degli  agrumi non può completare la maturazione dopo che i frutti sono stati staccati dall'albero fatta eccezione per i limoni che invece possono maturare anche una volta staccati dalla pianta.
La raccolta va fatta con tempo asciutto e dopo che i frutti non sono più umidi della rugiada che si è condensata durante la notte e viene attuata sia da terra che con scale.
I frutti vengono raccolti con l'ausilio di apposite forbici e vengono posti in cesti di plastica o in cesti a sacco e poi in cassette di plastica del contenuto medio di 20-22 kg. Le cassette vengono quindi caricate sui mezzi di trasporto e da qui trasferite ai magazzini di lavorazione e/o conservazione. In magazzino, gli agrumi subiscono una lavorazione consistente in: lavaggio, trattamento anticrittogamico, ceratura, selezione, calibratura e confezione. A tali operazioni possono, poi, esserne aggiunte altre, in dipendenza della specie e della destinazione del prodotto, così come alcune di esse possono essere eliminate.
La conservazione dei frutti, che deve essere preceduta da una efficace lotta preventiva contro le alterazioni di postraccolta, può essere effettuata in atmosfera normale o controllata.

Avversità non parassitarie
Le avversità non parassitarie s ono rappresentate dalle avverse condizioni climatiche (basse o elevate temperature, vento e grandine), dalle carenze nutrizionali, comprese quelle idriche, dall'uso errato di fitofarmaci e dagli inquinanti atmosferici.

Avversità e parassiti
Virosi e Batteriosi
Tra le virosi in grado di determinare gravi danni agli agrumi ricordiamo: Exocortite, Maculatura anulare, Psorosi, Tristezza, Impietratura, Cristacortis, ecc.
La batteriosi più dannosa è quella causata da Pseudomonas syringae.

Parassiti vegetali
Sono numerose le malattie che causano danni sugli agrumi. Si ricordano quelle di maggior interesse: Mal secco (Deuterophoma tracheiphila), Marciume pedale e i Marciumi delle radici ( causati da alcune specie del genere Phytophthora), cancro gommoso (Botryosphaeria ribis), Fusariosi (Gibberella baccata), Antracnosi (Colletotrichum gloeosporioides), Carie del legno (generi Fomes, Polyporus, Stereum, Schyzophyllum, Ganoderma e Trametes), Marciume radicale lanoso (Rosellinia necatrix) e quello fibroso (Armillaria mellea), l'Allupatura o Marciume bruno, ecc.

Parassiti animali
Tra le specie più dannose si ricordiano:
Tripide degli agrumi (Heliothrips haemorrhoidalis), Camicetta verde (Calocoris trivialis), Empoasca (Asymmetrasca decens), Mosca bianca (Dialeurodes citri), Mosca fioccosa (Aleurothrixus floccosus), Afide verde (Aphis citricola), Afide bruno (Toxoptera aurantii), Afide del cotone (Aphis gossypii), Cocciniglia cotonosa-solcata (Peryceria purchasi), Acaro delle meraviglie (Eriophyes sheldoni), Acaro rugginoso (Aculops pelekassi), Ragnetto rosso (Tetranichus urticale), Tylenchulus semipenetrans, Pratylenchus vulnus, Meloidogyne javanica e Radopholus similis, le limacce, le lumache, i roditori e le arvicole.

LE SPECIE PIU' CONOSCIUTE

ARANCIO

LIMONE

CEDRO

POMPELMO

MANDARINO

MANDARANCIO