PRESENTAZIONE dell' Istituto Istruzione Superiore "P. ARTUSI" di CHIANCIANO
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L’Istituto Alberghiero Pellegrino Artusi di Chianciano è stato fondato negli anni Sessanta, quando la cittadina termale conosceva un grande sviluppo turistico e aveva sempre maggiore bisogno di manodopera qualificata da impiegare nei numerosi alberghi. Fin dall’inizio ha offerto tre indirizzi: Cucina, Sala bar e Ricevimento, per la formazione, alla fine dei cinque anni, delle figure di “tecnico dei servizi di Ristorazione” e di “tecnico dei servizi turistici”.

Oggi l’Istituto occupa la bella sede di via del Morellone, inaugurata di recente e fornita di laboratori spaziosi e ben attrezzati. Nel corso del tempo, nonostante la crisi del turismo termale, oggi forse in ripresa, la scuola ha sempre mantenuto una certa fama e da alcuni anni ha visto incrementare notevolmente le sue iscrizioni: gli alunni hanno infatti sempre trovato con facilità un impiego nei settori dell’ospitalità e della ristorazione.

Spesso, tuttavia, la principale aspirazione di chi frequentava e frequenta questa scuola è quella di viaggiare, di avere in mano una professionalità che consenta di farsi una posizione anche fuori dall’Italia, magari per tornare con un bagaglio in più di esperienza e capacità e con un “gruzzolo” di denaro per mettersi in proprio. Sono infatti numerosi gli ex alunni che hanno fatto strada e sono diventati affermati manager in importanti alberghi o apprezzati cuochi in Italia e all’estero, così come sono numerosi quelli che si sono fermati nella zona e lavorano con soddisfazione.

Il segreto di questo successo forse sta nel fatto che l’istituto alberghiero ha sempre mantenuto uno stretto rapporto con il territorio e ha sempre ritenuto un elemento importante della formazione e della professionalità degli alunni la conoscenza dei prodotti locali, delle risorse culturali e delle tradizioni locali. Chi esce da questa scuola non deve avere una formazione di serie B, al contrario: deve dimostrare competenze professionali, avere capacità manageriali, conoscere le lingue, essere creativo ed avere un’adeguata base culturale: bisogna essere molto motivati per cogliere tutte le opportunità che un istituto come questo può offrire a chi lo frequenta. Non sempre il dialogo con le istituzioni locali è stato facile, ma ormai sono cambiate molte cose e soprattutto è cambiato il mercato turistico: per questo motivo il rapporto di collaborazione con gli Enti locali, ma anche con le associazioni della zona, è diventato sempre più stretto; del resto, l’istituto è sempre pronto ad accogliere con grande interesse ogni proposta di collaborazione esterna perché uscire dai laboratori, passare dalla “simulazione” alla pratica diretta, offre sempre uno stimolo ed un arricchimento della professionalità, mette alla prova quelle capacità di organizzazione e gestione che gli alunni devono acquisire per essere dei preparati professionisti. Per favorire tutto questo, da un paio di anni è stata costituita anche una cooperativa di transizione scuola-lavoro che coinvolge alunni, ex alunni ed insegnanti. Si tratta della cooperativa “Re Artusi” il cui principale scopo è appunto quello di accompagnare gli alunni nel passaggio al mondo del lavoro.

Anche il mondo accademico si è accorto dell’importanza di questo indirizzo di studi e sono infatti fioriti negli ultimi anni corsi e lauree in Economia del Turismo, Dietistica, Scienza degli alimenti ed è stata fondata in Piemonte da Slow Food la Facoltà di Scienze gastronomiche. Speriamo che sempre più chi si iscrive a questa scuola lo faccia con consapevolezza e non tanto per prendere un “pezzo di carta”.