IL SORBO

Il sorbo, nome botanico Sorbus domestica, è un albero appartenente alla famiglia delle Rosaceae ed è originario dell’Asia Minore ed Europa Meridionale. Il nome del genere, che incontriamo nel latino classico "sorbus/i”, deriverebbe dalla parola celtica sor con il significato di "aspro", mentre l'indicativo specifico domestica significa, probabilmente, che erano alberi piantati nelle vicinanze delle case. Il genere Sorbus comprende all’incirca un centinaio di specie, ampiamente diffuse in tutta l’Europa e in America.  La specie Sorbus domestica L., con due varietà, la pyrifera con il frutto che assomiglia a una pera in miniatura e la malifera che produce invece un frutto somigliante a una piccola mela, è presente in quasi tutte le regioni italiane nella fascia sub-mediterranea e sub-montana. È una specie eliofila molto resistente, riesce a sopportare le basse temperature, non riporta danni da attacchi di parassiti, può raggiungere i venti metri di altezza e un’età superiore a duecento anni.
I suoi fiori bianchi, raccolti in ampi corimbi, posti al termine dei rametti danno origine a piccoli frutti. che, anche da maturi, piuttosto piccoli, raggiungono, in media, i 5 centimetri di diametro. Al momento della maturazione questi hanno un colore giallo con delle possibili striature rosse. Il periodo ideale per la raccolta del frutto cade intorno al mese di settembre.
Le sorbe di colore giallo-rossastro e punteggiato, che diventano marrone dopo aver completato il processo di maturazione, detto ammezzimento, durante il quale il frutto diventa di colore marrone e la polpa tenera, mediante una leggera fermentazione. In questa fase il colore della buccia vira verso il rosso porpora con la trasformazione dei tannini in zuccheri.

COMPOSIZIONE CHIMICA E VALORE ENERGETICO   (g per 100 g di parte edibile)

Proteine

0,7

Zuccheri

10,1

Fibre

ND

Kcal

68

Vitamina C

8,6

CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI
I frutti risultano essere molto ricchi di carboidrati (glucosio e fruttosio), acidi organici (acido citrico prevalentemente), alcoli, fibre solubili, vitamina C, tannini (presenti prevalentemente nel frutto acerbo) dalle caratteristiche astringenti, e sostanze amare da cui deriva il nome del frutto, come la sorbina, l’acido sorbico e l’acido sorbotanico. Il sorbitolo presente nelle sorbe apporta calorie pari a quelle derivanti dal glucosio: 4 Kcal/g.

 Presso i romani l'uso dei frutti del Sorbus domestica è ampiamente documentato, varie sono le citazioni, anche in ricette; i celti invece li consideravano cibo per gli dei e la pianta veniva considerata un amuleto contro fulmini e malefici.
 I frutti possono essere impiegati nella preparazione di marmellate, sidro e liquori distillati. Fatti macerare nello zucchero e quindi distillati, offrono uno squisito liquore simile a quello prodotto degli altri sorbi.
 Il Sorbo è pianta tintoria: gli estratti della corteccia, molto ricca di tannini, possono essere impiegati nella concia delle pelli.
Il legno, come in tutte le Rosacee, è molto pregiato, rosso bruno, ad alburno più chiaro, duro, compatto ed elastico, pregiato per la produzione di strumenti musicali e rifiniture di pregio e per la caratteristica di essere resistente all'attrito; è adatto alla lavorazione al tornio, era infatti usato per la realizzazione delle viti dei torchi e nella realizzazione di attrezzi rurali e casalinghi.
I frutti sono molto ricercati dalla fauna selvatica e particolarmente apprezzati dagli uccelli.
UTILIZZO
La polpa dei frutti maturi è ricca  di agenti antiossidanti come i fenoli, flavonoidi e tannini oltre ad essere un’importante fonte di minerali quali calcio, zinco e magnesio. Per le sue caratteristiche antiossidanti la polpa del sorbo è utilizzata per la preparazione di maschere detergenti, tonificanti, indicate soprattutto per le pelli sensibili e precocemente invecchiate. Le sorbe sono ricche di sorbitolo, uno stabilizzante, dolcificante, a basso contenuto calorico, agente per lievitazione (E420); può essere usato anche dai diabetici poiché il sorbitolo viene trasformato in fruttosio senza intervento dell’insulina.
La polpa dei frutti ha proprietà astringenti grazie all’azione dei tannini, antiinfiammatorie, lenitive, diuretiche, detergenti, rinfrescanti e tonificanti grazie all’azione del sorbitolo.
I frutti sono ricchi di acido tartarico, acido citrico, acido sorbico (azione antibatterica e antimicotica), acido malico (facilita il rilascio immediato di energia proveniente dal cibo, ha un importante ruolo nell’aumento della resistenza durante le prestazioni sportive), pectina, vitamina C, saccarosio. 
Il gemmoderivato che si ottiene dalla macerazione di gemme fresche, favorisce la circolazione venosa degli arti inferiori.
CONTROINDICAZIONI 
Non ci sono controindicazioni evidenziate da adeguata documentazione scientifica. E’ sconsigliato l’uso del sorbo nel caso di stipsi.
Evitare l’uso in gravidanza ed allattamento. E’ sconsigliato nei bambini di età inferiore ad un anno. E’sconsigliato l’uso del sorbitolo  come zucchero alternativo nei diabetici, nei casi di iperglicemia.
STORIA E TRADIZIONE
La Sorba era conosciuta già al tempo dei Romani che ne apprezzavano la tenerezza e la dolcezza, soprattutto nella preparazione di liquori.
Riferimenti alla sorba li troviamo in diversi autori, a partire da Plinio che, nella sua memorabile opera “Naturalis Historia”, ne ha descritto le caratteristiche fisiche e organolettiche: “Alcune sono tonde come mele; alcune aguzze come pere, altre ovate come son certe mele, queste rinforzano tosto. Le tonde sono più odorose e più delicate che le altre. L’altre hanno sapore di vino”.
Ce ne parla Virgilio nelle “Georgiche” dov’è illustrata l’usanza di far fermentare questo frutto col grano, ottenendo la “cerevesia”, una bevanda alcolica simile al sidro.
Anche Dante Alighieri in un passo della Divina Commedia ricorda questo frutto: “Ed è ragion, ché tra li lazzi sorbi si disconvien fruttare al dolce fico” (Inferno, canto XV, 65).
Le leggende popolari raccontano della Sorba, ovvero, la bacca a forma di mela o pera polposa e di colore rosso bruno, come di un portafortuna contro la miseria e la fame e che, grazie ai suoi colori caldi ed intensi, ha il potere magico di allontanare tutti i mali.
Un antico proverbio siciliano recita: “Cu lu tempu e cu la pagghia, si maturunu li sorbi - “Con il tempo e con la paglia maturano le sorbe”. Vale a dire: come le sorbe hanno bisogno di ammorbidire sotto la paglia tutto il tempo che necessitano perché diventino buone, allo stesso modo solo con l’attesa e il trascorrere del tempo alcune situazioni giungono a “maturazione”.

Articolo:
Francesca Taormina, Serena Fasulo e Vittorio Di Carlo

BIBLIOGRAFIA Composizione: Dati tratti da Gianna Ferretti e Stefano Tellarini, "Alla scoperta dei piccoli frutti dimenticati", ©2001, Distilleria EcoEditoria PIGNATTI S., 1982. Flora d'Italia.Edagricole, Bologna. CONTI F., ABBATE G., ALESSANDRINI A., BLASI C., 2005. An Annotated Checklist of the Italian Vascular Flora. Palombi, Roma. AGRADI A., REGONDI S., ROTTI G., 2005. Conoscere le piante medicinali. Mediservice, Cologno Monzese (MI). Maji?, B, Šola I, Liki? S, Cindri?, I.J., & Rusak, G. (2015). Characterisation of Sorbus domestica L. bark, fruits and seeds: Nutrient composition and antioxidant activity. Food Technol. Biotechnol., 53 (4), 463-471 AAVV Harrison-Principi di medicina interna, McGraw-Hill ,2002