LA GESTIONE DEL PAZIENTE ARTROPATICO IN MG

•  Le malattie reumatiche hanno un'alta prevalenza nella popolazione.

•  Le malattie reumatiche riducono l'autonomia funzionale, la qualità della vita e l'aspettativa di vita.

•  Il MMG ha un ruolo centrale nella gestione della malattia, dalla diagnosi precoce al follow-up, al controllo della terapia e degli effetti collaterali, alla prevenzione e controllo delle complicanze.

•  Il MMG ha un ruolo centrale nell'approccio non farmacologico alla malattia.

•  Importanza della dieta.

•  Importanza della fisioterapia.

•  Importanza della terapia occupazionale.

•  Importanza dell'informazione ed educazione del paziente.

Le malattie reumatiche colpiscono il 10% della popolazione mondiale, occupando il secondo posto dopo le malattie cardiocircolatorie, e sono caratterizzate da una progressiva compromissione della qualità della vita, sia per la progressiva perdita di autonomia che per i dolori ed i disagi lamentati dai pazienti.

In Italia circa 6 milioni di persone soffre di malattie reumatiche clinicamente manifeste ed è ben noto come tali patologie rappresentino una delle più frequenti cause di assenze lavorative e siano responsabili del 27% delle pensioni di invalidità attualmente erogate in Italia.

La forma più comune di artrite infiammatoria è l'AR che rappresenta il 6% delle malattie reumatiche in Italia, con circa 400.000 malati, di cui 5000 in forma grave.

L'AR ha un significativo impatto sulla vita dei malati: entro dieci anni dalla diagnosi la metà dei pazienti risulta inabile a svolgere mansioni quotidiane e a lavorare e quasi un malato su cinque è costretto a sottoporsi ad interventi chirurgici per protesi articolari. Nel 22% dei casi il paziente è costretto ad abbandonare ogni tipo di lavoro ed il 10% necessita di assistenza continua. La mortalità è di 2.5 volte superiore rispetto ai controlli, con una riduzione dell'aspettativa di vita da 3 a 7 anni.

Per questi motivi le malattie reumatiche incidono pesantemente sui costi dell'assistenza socio-sanitaria: in totale la spesa per le malattie reumatiche croniche in Italia supera i 4 miliardi di Euro l'anno, di cui quasi la metà – 1 miliardo 739 milioni – sono causati dalla perdita di produttività per circa 287mila lavoratori malati.

In questo contesto il ruolo del MMG diventa particolarmente importante ed articolato. Sono infatti di sua competenza i seguenti aspetti:

•  Individuazione dei pazienti a rischio di malattie reumatiche

•  Attuazione di misure di prevenzione nei pazienti a rischio (calo ponderale, cessazione del fumo, corretta alimentazione, attività fisica, ecc)

•  Primo inquadramento di segni e sintomi di malattia

•  Prescrizione di indagini di primo livello

•  Individuazione di segnali d'allarme (“red flags”) per l'invio allo specialista

•  Monitoraggio dell'evoluzione clinica della malattia

•  Monitoraggio della terapia e di eventuali effetti collaterali

•  Pianificazione dell'assistenza domiciliare per i pazienti invalidi e non deambulanti, in collaborazione con le altre figure professionali del territorio

•  Informazione ed educazione del paziente

 

Per quel che riguarda l'AR, è stato dimostrato che nei primi 2 anni dall'inizio della malattia si verifica un sostanziale danno erosivo irreversibile. Per evitare o ritardare la disabilità è necessario trattare la malattia nelle fasi più precoci, prima che il danno erosivo si sia verificato. E' pertanto evidente l'importanza di una diagnosi precoce, poiché solo un intervento terapeutico precoce può ritardare notevolmente il decorso della malattia e migliorare le prospettive ed il livello di qualità della vita dei pazienti. Un MMG in grado di individuare ed interpretare correttamente i segni ed i sintomi, di prescrivere indagini di primo livello, di laboratorio e di imaging, riduce sensibilmente il tempo della diagnosi ed accelera l'intervento del reumatologo.

Fondamentale è poi il ruolo del MMG nel monitoraggio dell'evoluzione clinica e della terapia del paziente reumatico. Infatti le malattie reumatiche richiedono spesso terapie complesse che vanno continuamente monitorate nel tempo, sia per individuare eventuali effetti collaterali, sia per riaggiustarle nel periodo della gravidanza o del post-partum, sia per modificarle in caso di malattia non controllata o di insorgenza di complicanze.

Ma ancor più importante è il ruolo del MMG nell'informazione ed educazione del paziente e nel consigliare gli interventi non farmacologici per il controllo della malattia, quali la dieta, l'esercizio fisico e la terapia occupazionale.

Negli ultimi 20 anni si è assistito ad un crescente interesse verso l'approccio dietetico nelle malattie reumatiche infiammatorie e alla formulazione di alcuni protocolli terapeutici.

In termini generali la cosa più importante da fare è mantenere un giusto peso corporeo per non sovraccaricare le articolazioni, ma alcuni studi hanno dimostrato che l'alimentazione è uno dei fattori che influenzano l'evoluzione delle malattie reumatiche, in particolare dell'artrite reumatoide.

Per influire positivamente sui processi infiammatori si deve limitare l'apporto di sostanze nutritive che favoriscono il processo infiammatorio, mentre deve essere incrementato l'apporto di sostanze antinfiammatorie e protettive.

Tra le sostanze nutritive scatenanti i processi infiammatori citiamo per esempio l'acido arachidonico che contribuisce in modo rilevante ai processi infiammatori a causa della sua conversione in prostaglandine infiammatorie (PGE2) e leucotrieni.

L'acido arachidonico si trova unicamente negli alimenti di origine animale, motivo per cui è fondamentale ridurre il consumo di salumi, carni grasse e tuorlo d'uovo.

Le sostanze che hanno un effetto positivo sull'infiammazione sono gli antiossidanti (vit.A, C, E, zinco e selenio), che neutralizzano i radicali liberi, e gli acidi grassi polinsaturi omega 3, che inibiscono la sintesi dei mediatori dell'infiammazione.

Di primaria importanza sono, inoltre, il mantenimento della funzionalità articolare, mediante un programma intensivo di esercizi per il mantenimento della funzionalità muscolare e della capacità aerobica, e la terapia occupazionale, il cui scopo è quello di insegnare l'utilizzazione delle articolazioni, nella vita di tutti i giorni, con il minimo sforzo ed il massimo dei risultati, senza arrecare danno alle strutture articolari.

Pertanto è particolarmente importante la collaborazione con il fisioterapista ed il terapista occupazionale.

Fondamentale, infine, è il ruolo del MMG nell'educazione del paziente, il cui obiettivo è di ridurre al minimo gli effetti della malattia e di aumentare al massimo la capacità del paziente di godere di un'elevata qualità di vita.

I pazienti devono avere maggiori informazioni sulla loro malattia; è essenziale che essi conoscano alcuni concetti su struttura anatomica, funzione muscolare, infiammazione e distruzione della cartilagine in modo da capire il ruolo dei farmaci, dell'esercizio muscolare regolare, della protezione articolare e della normalizzazione del peso corporeo.

Capire il motivo per cui è necessario eseguire i controlli bioumorali può dare al paziente una motivazione migliore per eseguirli regolarmente; capire il ruolo dei diversi farmaci può migliorare l'adesione al trattamento.


A cura di
Daniela Livadiotti MMG - Roma
Amedeo Schipani MMG - Roma