Lotta al fumo compie 50 anni, il 31 giornata mondiale

(ANSA)- ROMA, 29 MAG - La lotta al fumo, un impegno che dura da cinquant' anni. Parti' infatti dagli Usa, l'8 giugno 1963, una vera e propria ''dichiarazione di guerra'' al tabacco, la prima di una lunga serie. A lanciarla fu l'American Heart Association, che si occupa della prevenzione dei problemi cardiaci. Con un durissimo report l'associazione evidenziava, per la prima volta con chiarezza, gli effetti nocivi delle sigarette per la salute, dando contestualmente inizio ad azioni di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulla prevenzione dei tumori (in particolare quello al polmone), delle malattie cardiovascolari e di quelle respiratorie. Nel 1964, a un anno di distanza, furono approvate negli Usa le prime leggi che rendevano obbligatori gli avvisi sulla pericolosita' dei prodotti a base di tabacco e ne limitavano la pubblicizzazione. Da allora, soprattutto negli anni '80, molti Stati (in testa il Canada) hanno messo in atto una legislazione di controllo del tabacco. Fino ad arrivare, in tempi piu' recenti, nel 2005, all'entrata in vigore di una convenzione quadro dell'Oms (Organizzazione mondiale della sanita') per la lotta contro il tabacco il 28 febbraio e, sempre nello stesso anno, alla scelta di molti Paesi di vietare il fumo nei locali chiusi pubblici e privati, compresi gli uffici. L'Italia e' stata tra i primi, con la legge Sirchia, a introdurre questa ''mini- rivoluzione''. Non sono mancati neppure momenti difficili nella lotta contro il fumo: come quando l'Unione Europea, a fine 2012, ha fatto sapere di avere in cantiere una serie di novita' anti- tabacco, tra le quali pacchetti uniformi ricoperti per almeno il 75% sulla parte frontale di immagini choc, che facessero capire quali rischi si corrono concretamente fumando. ''Ogni anno una citta' delle dimensioni di Francoforte o Palermo viene cancellata dalla nostra mappa'', ha detto il commissario Ue per la Salute Tonio Borg presentando il progetto, per rendere l'idea delle dimensioni del problema. Ma molti Stati, tra i quali l'Italia e la Germania, si sono dichiarati contrari. I passi avanti, in ogni caso, sono stati numerosi in questi cinquant'anni, sono intervenuti soprattutto dal 1998 in poi veri e propri cambi di mentalita' dovuti alla regolamentazione della pubblicita' su tabacco: nei film Usa, ad esempio, le sigarette compaiono sempre meno e proprio perche' la regole ferree sulla pubblicita' hanno funzionato in questo settore si auspica che lo stesso avvenga con gli alcolici. Nonostante questo, pero', il fumo rimane ancora oggi un ''big killer'', come ricorda l'Oms in occasione della giornata mondiale senza tabacco in programma per il 31 maggio. I morti ogni anno sono sei milioni, 83mila dei quali in Italia. Nel nostro Paese la Lilt, Lega italiana per la lotta ai tumori, grazie alla presenza capillare sul territorio di 25mila volontari, fornira' informazioni sui danni provocati dal fumo attivo e da quello passivo (che nel mondo miete 600mila vittime all'anno) e 400 ambulatori e punti prevenzione saranno aperti per visite e controlli. L'iniziativa sara' dedicata quest'anno in particolare a liberare dal fumo parchi e aree verdi delle citta'. Una ''ricetta'' che vede d'accordo anche Silvio Garattini, direttore dell'Istituto ''Mario Negri'', secondo il quale ''i tempi sono maturi per estendere i divieti di fumo a parchi e stadi e aumentare il costo delle sigarette''. (ANSA). Y09-BR