Sanita':da 2000 anni troppo fluoro fa ammalare nel Vesuviano

(ANSA) - NAPOLI, 25 NOV - Esiste un filo rosso che collega i cittadini dell'antica Ercolano di 2000 anni fa e i Vesuviani di oggi: e' la fluorosi scheletrica, una patologia che, secondo uno studio del Consiglio nazionale delle ricerche di Portici (Imcb-Cnr) e dell'Universita' 'Federico II', colpisce oggi gli abitanti di quelle zone proprio come accadeva nel 79 dopo Cristo. All'origine di questa malattia invalidante, che affligge milioni di persone soprattutto in Africa, India e Cina, e' l'alta concentrazione naturale di fluoro nelle acque e nel suolo, tipica delle aree vulcaniche. L'indagine multidisciplinare, coordinata da Pier Paolo Petrone del Museo di antropologia della 'Federico II' assieme a Michele Giordano dell'Imcb-Cnr, Fabio Guarino e Stefano Giustino del Dipartimento di biologia strutturale e funzionale dell'Universita', ha dimostrato proprio come questa patologia metabolica dell'osso e delle articolazioni sia endemica anche nel Vesuviano. La ricerca, infatti, parte dall'analisi delle vittime dell'eruzione del 79 d.C.. Settantasei scheletri di cittadini ercolanesi di oltre duemila anni fa, in eta' tra 0 e 52 anni. ''Dall'esame delle peculiarita' morfologiche, radiologiche, istologiche, chimiche, scheletriche e dentarie - spiega Giordano - si e' constatato un aumento significativo della concentrazione di fluoro con l'eta' e un correlato grado di lesione della colonna vertebrale e di altri distretti articolari''. Uno studio per il quale sono state impiegate anche tecniche complesse. Per la determinazione del fluoro negli scheletri, per esempio, e' stata adottata l'analisi di attivazione neutronica strumentale utilizzata nel Research Reactor dell'Universita' del Missouri. L'analisi ha rivelato livelli di fluoro da 2.000 a 11.300 parti per milione con i valori piu' alti, maggiori di 9.000, negli adulti sopra i 40 anni. Valori che sono tutt'oggi presenti e attivi, come risulta dalla ricerca che ha condotto anche test clinico-epidemiologici su un campione di bambini in eta' scolare dei comuni vesuviani. ''E' stato rilevato - spiega Petrone - l'80% di fluorosi dentaria e caratteristiche cliniche di portata epidemica, quali dolori articolari, dermopatie, ipertiroidismo e contenuto di fluoro nel sangue superiore ai valori massimi raccomandati dall'Organizzazione mondiale della sanita'. La comparazione dunque mostra per le popolazioni vesuviane un rischio permanente, non sempre valutato, anche perche' le fasi iniziali della malattia sono spesso mal diagnosticate'' conclude Petrone. (ANSA). YBI-CER