LA DIETA  NELL'IPERLIPIDEMIA
 LA DIETA  NELLE    IPERCOLESTEROLEMIE
 LA DIETA  
 NELL' IPERURICEMIA
 LA DIETA NEL PAZIENTE  CON INSUFFICENZA  RENALE CRONICA
 

LA DIETA NELL'IPERLIPIDEMIA

Una dieta corretta è la terapia di prima scelta nell'iperlipidemia, anche associata alla terapia farmacologica: la restrizione calorica prevede l'ottimizzazione del peso e la riduzione dell'assunzione di grassi saturi e colesterolo.

La dieta va iniziata in prevenzione primaria nei soggetti che presentano meno di altri due fattori di rischio se i livelli di LDL-C superano i 160 mg/dl, riducendoli al di sotto di questa soglia.

Ai soggetti senza malattia documentata che presentano altri due o più fattori di rischio si raccomanda di iniziare la dieta con valori di LDL-C superiori a 130 mg/dl.

La prevenzione secondaria prevede invece di abbassare i valori di LDL-C al di sotto dei 100 mg/dl.

La dieta della fase I della National Cholesterol Education Program raccomanda di limitare a meno del 30% dell'apporto calorico totale la percentuale di calorie derivanti dai grassi, con l'8-10% delle calorie totali derivanti da grassi saturi. I grassi poliinsaturi non dovrebbero rappresentare più del 10% delle calorie totali, mentre i grassi monoinsaturi non dovrebbero superare più del 15%. I carboidrati dovrebbero rappresentare almeno il 55% delle calorie totali, con preferenza per i carboidrati complessi che si trovano nei cereali e nella frutta. L'ammontare di proteine nella dieta dovrebbe avvicinarsi al 15% e il colesterolo dovrebbe essere ridotto a 300 mg/die.

Si lasciano trascorrere tre mesi per valutare l'effetto della dieta.

Le regole riguardanti lo stile di vita, intese come monoterapia, si possono estendere ai pazienti considerati a basso rischio, quali i giovani e le donne prima della menopausa.

Se non si raggiungono gli obiettivi dietetici, si può iniziare la dieta della fase II, che consiste in un'ulteriore restrizione del colesterolo a meno di 200 mg/die con ulteriore riduzione dei grassi saturi.