CIBI E STAGIONI
 

SUSINE O PRUGNE

Origini
La coltura del susino ha origini antiche, anche se non se ne conosca l'esatto percorso geografico che ha portato alla sua attuale diffusione. Tuttavia, l'inizio della coltivazione in Europa sembra che possa essere fatta risalire a circa 2000 fa e già Plinio il Vecchio, nel I secolo d.C., riporta notizie sull'esistenza di numerose varietà di susino caratterizzate da forme e colori diversi.

Aspetti vegetativi
La capacità di adattamento del susino alle differenti situazioni climatiche e podologiche è molto ampia, in genere maggiore di quella di altre specie arboree da frutto dei climi temperati. In particolare, i susini europei sono piuttosto resistenti al freddo invernale e alle gelate tardive, grazie anche alla fioritura più tardiva, rispetto alle cultivar del gruppo cino-giapponesi. L'ampia adattabilità si manifesta anche nei confronti del terreno, visto che risulta piuttosto tollerante agli eccessi di calcare e molto resistente alla clorosi ferrica e all'asfissia radicale. Tuttavia, predilige i terreni di medio impasto e ben drenati.

Le varietà
I susini coltivati in Europa fanno tutti capo al Prunus domestica L. Alberi non spinescenti, a portamento arboreo. A questa specie fanno capo cinque tipi considerati come i più rappresentativi:

•  Regine Claudie . Probabilmente di origine italiana. La buccia è verde o gialla, a volte violacea con polpa succosa e dolce;
•  Prugne vere , con buccia di colore blu scuro o rosso porpora e polpa dolce di colore verde-giallastro;
•  Gocce d'oro con buccia di color giallo o rosso scuro e polpa gialla;
•  Imperatrice o Diamantine blu con buccia di color blu scuro, polpa gialla, non troppo gustosa;
•  Lombarde con buccia di color rossastro-violacea e polpa di colore giallo-verdastro, non molto gustosa.

Per ogni Tipo ci sono una serie numerosa di cultivar tra cui alcune cv europee particolarmente adatte per l'essiccazione dei frutti (Imperial epineuse, Prugna d'ente e Sugar). Esistono poi altri Tipi e cultivar riconducibili alle specie asiatiche, cino-giapponesi e americane.

La coltivazione
La preparazione del terreno d'impianto prevede la realizzazione preventiva di alcune opere: realizzazione di un'adeguata rete drenante o di fossature per facilitare lo sgrondo delle acque in eccesso, esecuzione dello scasso alla profondità di 80-100cm, concimazione di fondo.

L'epoca migliore per la messa a dimora è l'autunno (negli ambienti caldi) o la fine dell'inverno (negli ambienti più freddi). Oggi, vengono realizzati impianti con una densità di circa 1.000 piante/ha.

Cure colturali
L'apparato radicale del susino è piuttosto superficiale, per cui le operazioni colturali consistono in: lavorazioni superficiali del terreno con erpici o vangatrici, per ridurre le perdite di acqua per evaporazione, per contenere le infestanti e per favorire l'attività microbica.

Per quanto riguarda la concimazione non esistono regole fisse, ma bisogna sempre tener conto che le maggiori esigenze riguardano l'azoto e il potassio.

Le avversità
I parassiti animali che minacciano il susino sono in particolare gli afidi , che si sviluppano sull'estremità dei germogli, le cocciniglie che, se presenti in modo massiccio, possono causare un generale indebolimento della pianta con danni anche ai frutti. Un'altro parassita che provoca danni rilevanti è la tignola delle susine che depone le uova nelle foglie e nei frutti provocandone una precoce caduta.
Un patogeni di origine fungina cui il susino è soggetto è il corineo che produce delle macchie sulla foglia che necrotizzano i tessuti lasciandole bucherellate.

Proprietà

Ha proprietà rinfrescanti e lassative, quindi risulta essere molto efficace per la regolarizzazione dell'attività intestinale. Tuttavia, ha un elevato contenuto di zucchero, per cui il suo consumo non è indicato in caso di cure dimagranti.

Casella di testo: Composizione chimica delle prugne gialle (espressa in 100g di parte edibile):    proteine	0.50g  Grassi	0.10g  Carboidrati	7.20g  Acqua	87.70g  Fibra totale	1.40g  Potassio	202mg  Fosforo	18mg  Kcal 30

L'apporto calorico varia in funzione del consumo fresco o secco. Nel primo caso i valori si aggirano intorno alle 30-42 Kcal per 100g, nel caso di consumo di prugne secche i valori salgono repentinamente fino a 220 Kcal per 100g di parte edibile.

Casella di testo: Composizione chimica delle prugne secche (espressa in 100g di parte edibile):    proteine	2.20g  Grassi	0.50g  Carboidrati	55g  Acqua	29.30g  Fibra totale	8.40g  Vitamina A	19mg  Vitamina C	3mg  Fosforo	85mg  Potassio	824mg  Kcal 220

Casella di testo: Composizione chimica delle prugne rosse (espressa in 100g di parte edibile):    proteine	0.50g  Grassi	0.10g  Carboidrati	10.50g  Acqua	87.50g  Fibra totale	1.60g  Kcal 42

Suggerimenti per l'acquisto e il consumo

La polpa della susina deve essere morbida, ma non molle al tatto. E' bene controllare anche il colore della buccia che deve essere quello tipico della varietà che si acquista, e controllare infine che sia priva di tagli e ammaccature.

Un utile suggerimento è quello di non acquistare prugne troppo dure o dal colore pallido, in quanto una volta raccolte, difficilmente giungono a maturazione.

La conservazione può essere fatta in frigorifero, nel cassetto della frutta, senza sacchetto di plastica, ma possibilmente in un recipiente di vetro e vanno consumate entro 6-7 giorni.