CIBI E STAGIONI
 

MELONE

Origini
Si ritiene abbia origini asiatiche o africane ed era conosciuto già all'epoca dei romani. In tutti i casi il melone era già coltivato dagli egiziani cinque secoli a.c.. In Italia fu introdotto in età cristiana, come dimostrano alcuni dipinti di Ercolano.

Aspetti vegetativi
Il melone (Cucumis melo) è una cucurbitacea annuale a fusto strisciante o rampicante.
Riproduzione: la fecondazione incrociata è di tipo entomofaga (ad opera degli insetti), anche se per le colture in serra è meglio ricorrere alla fecondazione artificiale.
Clima: necessita un clima temperato caldo e di un terreno esposto al sole.
Terreno: deve essere ben lavorato, profondo e di medio impasto, ben drenato per evitare ristagni d'acqua.
Avvicendamento: pianta da rinnovo.
Consociazione: solo all'inizio del suo sviluppo può essere consociata a colture a ciclo rapido.

Le varietà
Ci sono fondamentalmente tre tipi di melone, che si distinguono per la forma, il colore della polpa e per la rugosità della buccia:
- i meloni cantalupo o zatte, hanno la buccia piena di bitorzoli e la polpa arancione, sono precoci, maturano d'estate e hanno breve conservazione;
- i meloni d'inverno, hanno la buccia liscia, la polpa verdina, è poco profumato ma molto dolce;
- i meloni retati, hanno la buccia coperta da un reticolo fittissimo, la polpa giallo-verde e maturano in estate.
Le varietà più coltivate in Italia sono:
- melone retato tradizionale (Supermarket, Creso, Proteo ed Elton);
- melone retato “long life” (Mundial, Geanun e Dal ton);
- melone gialletto (Amarilli)

La coltivazione
La semina, all'aperto e a dimora, si effettua ad aprile-maggio su file distanti 1m l'una dall'altra, lasciando cadere quattro semi in buchette distanti 50cm. A germinazione avvenuta, si procede al diradamento lasciando le piantine più robuste.
Per quanto riguarda le colture anticipate, la semina si effettua a marzo in semenzaio su letto caldo. Successivamente le piantine vengono trapiantate in tunnel di materiale plastico trasparente e poi poste a dimora con un secondo trapianto quando la stagione lo consente, dopo aver preparato il terreno distribuendo nei solchi uno strato di letame che viene poi ricoperto.

La coltura forzata avviene in serra e si semina in dicembre in ambiente riscaldato. Si trapianta a gennaio sempre in serra.

Cure colturali
L'operazione più importante è la cimatura. Quando le piantine hanno cinque e sei foglie, si cimano sopra le prime due foglie; i rami che si sviluppano dopo questa operazione si cimano dopo le prime tre foglie e così si avranno piante con sei rami. Dopo la formazione dei piccoli frutti si cimeranno ancora i rami fruttiferi a due foglie sopra i frutti.
La pacciamatura, caratteristica delle colture in pieno campo, si effettua con film plastico nero o paglia allo scopo di combattere le piante infestanti, mantenere l'umidità del terreno ed impedire ai frutti di stare a contatto con la terra.

La raccolta
La raccolta si esegue a scalare, tagliando il frutto quando il peduncolo manifesta le prime screpolature. Nello stesso tempo la scorza prende il colore tipico della varietà e il frutto emana un profumo e diventa tenero dove vi è la cicatrice fiorale.

Le avversità

Tra i parassiti animali sono temibili gli afidi , la coccinella del melone e il grillotalpa. Il ragno rosso provoca chiazze chiare sulle foglie facendole seccare, talvolta forma sottili ragnatele che impediscono ai germogli di svilupparsi.

Tra le crittogame ricordiamo la Ticchiolatura , la Tracheofusariosi che si manifesta con ingiallimento e appassimento delle foglie seguito da disseccamento e comparsa di muffetta bianco-rosata. I frutti colpiti mostrano marciune vicino all'inserzione del peduncolo.

La lotta si basa sull'uso di varietà resistenti e cercando di non procurare lesioni radicali alle piantine nel trapianto. Il nerume delle cucurbitacee colpisce i frutti maturi e si manifesta con zone marcescenti ricoperte da una muffa nera. La lotta si basa sulla raccolta tempestiva dei frutti, con l'eliminazione di quelli colpiti e con la limitazione degli interventi irrigui.

Proprietà

Oltre all'elevato contenuto in acqua, che ne esalta il potere dissetante, il melone presenta un'alta percentuale di sali minerali, provitamina A e vitamina C (6-60mg).

Il melone è leggermente lassativo ( le fibre gli conferiscono una proprietà leggermente lassativa, il che lo rende adattissimo a controbattere la vita sedentaria e ad aiutare la pigrizia degli intestini.) , rinfrescante e contiene poche calorie (48 Kcal per 100g) . Inoltre, è adatto a chi soffre di anemia, data la presenza del ferro (0.2-0.6mg), e ai diabetici dato il basso contenuto di zuccheri (3-9.5%).


Per una migliore digestione è bene evitare di bere molti liquidi con il frutto, che contiene già circa il 90% di acqua, per evitare un'eccesiva diluizione dei succhi gastrici.

Suggerimenti per l'acquisto e il consumo

Quando si acquista un melone è bene prima accertarsi che sia maturo al punto giusto. Per questo è utile percuotere il frutto con le nocche e accertarsi che non emetta nessun suono e premere i due estremi del melone per verificare che non sia troppo duro, ma neanche eccessivamente molle. Inoltre, la buccia deve essere intatta, priva di ammaccature o macchie scure e deve emanare un profumo intenso derivante dalla polpa.

Il melone, oltre ad essere consumato allo stato fresco, da solo o in abbinamento (es. prosciutto), trova un utile impiego anche nella preparazione di antipasti, macedonie, dolci, gelati e frullati.

La conservazione

E' consigliabile evitate di mettere il melone nel frigorifero sia perché ha la tendenza a trasmettere il suo odore penetrante agli altri alimenti, che per la possibile formazione di danni meccanici al frutto. Infatti, se la T è inferiore ai 5°C si può verificare un rammollimento del frutto nel momento in cui lo si riporta a temperatura ambiente. Se non è possibile evitare di conservarlo nel frigorifero, bisogna avvolgerlo dentro un sacchetto di carta per alimenti e poi chiuderlo in un sacchetto di plastica. Infine, per gustare al meglio i suoi sapori e aromi, è bene toglierlo dal frigorifero almeno un'ora prima della consumazione.