CIBI E STAGIONI
 

FICO

Origini
Il Ficus carica L (fico) è una pianta originaria dei paesi medioorientali (Turchia, Siria e Arabia) ed in particolare di una regione, la Caria, dalla quale ne deriverebbe il nome. La specie è nota fin dall'antichità in tutto il bacino del mediterraneo e in oriente. Riferimenti a questa pianta risalgono addirittura all'antico Egitto (V-II sec. A.C.).

ficus

Aspetti vegetativi
Il fico trova la massima diffusione nei paesi a clima temperato ed in particolare in quelli del bacino del mediterraneo. La specie è piuttosto resistente all'aridità ed ai venti salmastri marini, tollera bene le alte temperature estive, ma soffre quelle basse invernali. Predilige le estati lunghe, calde, assolate e asciutte. Ama i terreni permeabili, ciottolosi e calcarei, mentre non tollera i ristagni idrici, i terreni pesanti e umidi.

Le varietà coltivate
Esistono numerose cv o cultivar (=varietà coltivate) di fichi che si distinguono principalmente per il colore della buccia: quelle a fichi bianchi (con buccia dal verde al giallo-verdastro) e quelle a fichi neri o violetti (con buccia da marrone a rosso-violetto a viola nerastro). La più diffusa nel mondo è la cv “Smirne”, a fichi bianchi, che costituisce la base della fichicoltura per la produzione di fichi secchi. Per quanto riguarda l'Italia la cv più famosa è la “Dottato”, a fichi bianchi, di origine antichissima e ignota, utilizzata prevalentemente per l'essiccazione.
I fichi cambiano nome a seconda del periodo in cui maturano:

•  i fichi "fioroni” o "primaticci" sono quelli che maturano in giugno e in luglio;

•  i fichi "forniti" o “veri” sono quelli che maturano da agosto a settembre;

•  i fichi "tardivi", infine, sono quelli che maturano in autunno.

L'essiccazione dei fichi, avviene in modo naturale al sole, può essere avviata sia sulla pianta che dopo la raccolta. Nel primo caso i fichi vengono raccolti ipermaturi e parzialmente disidratati. L'essiccazione viene completata su graticci per un periodo di 4-8 giorni.

Nel secondo caso, i siconi vengono raccolti in uno stadio di maturazione meno avanzato, tagliati longitudinalmente in due metà e messi ad essiccare per 12-16 giorni (per assicurare che il processo di essiccazione sia completo è necessario girarli frequentemente).

La coltivazione e le cure colturali
Il fico viene allevato in modo tale da favorire l'espansione laterale della chioma per rendere meno onerosa la raccolta dei siconi. Il fico ramifica poco e non necessita di grandi interventi colturali. Infatti, le potature si limitano a diradare, piuttosto che ad accorciare i rami (la produzione dei siconi si ottiene dalle gemme apicali e subapicali).

La specie che riveste maggiore importanza per la produzione di siconi è il Ficus carica . Di questa specie si conoscono due Tipi fondamentali:

•  tipo selvatico o caprifico (con fiori unissessuali maschili e femminili);

•  tipo coltivato o fico domestico (con soli fiori femminili)

Tuttavia, si sono tramandate alcune tecniche colturali peculiari del fico: la “caprificazione” e la “puntura” (o “untura” o “inolizione”). La prima consiste nell'assicurare la presenza dell'insetto pronubo ( Blastophaga psenes L) all'interno del ficheto. Questa tecnica è indispensabile solo per quelle cultivar che non sono in grado di evolvere a frutto se non in seguito all'impollinazione incrociata con il fico selvatico (detto caprifico).

La seconda tecnica, invece, consiste nel umettare i singoli siconi con olio di oliva, per accelerarne la maturazione. Oggi questa tecnica è in disuso e al suo posto è subentrata l'irrorazione con etilene.

Raccolta e utilizzazione dei frutti
La carriera produttiva del fico inizia intorno ai 4-5 anni e raggiunge il massimo della fertilità intorno al 12°-15° anno di età.
Il “frutto” è molto delicato, sensibile alla manipolazione e rapidamente deperibile, ma una volta staccato dal ramo i processi di maturazione tendono ad arrestarsi. Per questi motivi, è necessario sia scegliere con grande attenzione il momento della raccolta, che porre grande attenzione alle operazioni di distacco, con le quali i siconi devono essere raccolti con il peduncolo e senza provocare lacerazioni della buccia.

In realtà il fico non è un frutto, ma è un siconio ossia un “falso frutto”, in quanto i veri frutti sono contenuti all'interno del siconio stesso e non sono altro che i minuscoli granuli che sentiamo tra i denti durante la masticazione.

L'utilizzazione quasi esclusiva dei fichi è il consumo diretto: fresco o essiccato. In quest'ultimo caso, i fichi vengono consumati tal quali oppure farciti con mandorle, nocciole, pinoli, noci, etc. o ricoperti di cioccolata, caramellati o sciroppati, aromatizzati con limone, cedro, alloro, chiodi di garofano, semi di finocchio, cannella, etc..

Un altro impiego dei fichi è quello della distillazione per la preparazione di composte, sciroppi, gelatine, bevande, etc.

Le avversità
Sono numerose le avversità che possono attaccare il fico. Tra esse si ricordano: il mosaico del fico (virosi), la batteriosi provocata dall'agente Pseudomonas fici , i marciumi radicali, il cancro del tronco, la muffa grigia, la mosca della frutta, la mosca dei fichi, la cocciniglia dei fichi, la tignola dei fichi secchi.

Proprietà e aspetti nutrizionali
Oltre ad essere gustosissimi i fichi sono ricchi di vitamine: contengono vitamina A e vitamina C, ferro, potassio e fibre, in quantità ancora maggiori se i fichi sono secchi.
Infatti, la composizione media di un fico varia notevolmente se il prodotto viene consumato fresco o essiccato.

Composizione media di un fico fresco maturo

Acqua

75-80%

Zuccheri

10-15%

Proteine

0.5-1.5%

Acidi organici

0.2-0.4%

Ceneri

0.5-0.8%

Fibra grezza

0.5-1.7%

Kcal 45-70


Composizione media di un fico secco

Acqua

15-20%

Zuccheri

50-65%

Proteine

3.3-5.1%

Acidi organici

0.4-0.7%

Ceneri

1.1-2.7%

Fibra grezza

4.5-7%

Kcal 250-300

In particolare, questo aspetto risulta ancora più evidente se si confronta il valore energetico di 100g di fichi freschi con quello di 100g di fichi secchi. Nel primo caso il valore energetico si assesta intorno alle 45-70 Kcal, mentre nel secondo caso si ha una drastica impennata che sale fino alle 250-300 Kcal.
Tuttavia, sia fichi freschi, che quelli secchi hanno proprietà lassative e fanno parte di quella categoria di alimenti che può causare allergie in soggetti predisposti.

Suggerimenti per l'acquisto e il consumo
Al momento dell'acquisto di fichi freschi è bene controllare che i siconi siano stati raccolti con il peduncolo e non presentino lacerazioni della buccia.
Il fico fresco si conserva difficilmente e pertanto è preferibile consumarli il giorno stesso dell'acquisto.
Il Ficus carica trova poi un discreto impiego anche nei preparati erboristici.