CETRIOLI E BATTERIO KILLER

Il decesso di dieci persone, e la contaminazione di alcune decine specie nei paesi del Nord Europa, riconducibile all’infezione da Escherichia coli, come contaminazione di ortaggi quali il cetriolo e probabilmente altre verdure, ha riproposto all’attenzione dei cittadini e in particolare dei medici un microorganismo ritenuto dai più innocuo, responsabile al massimo di noiose cistiti e/o fastidiose enteriti.
In questo scenario è utile rileggere alcuni elementi inerenti Escherichia coli.
Gli Escherichia coli (E. coli) sono batteri gram-negativi anaerobi facoltativi, cioè in grado di vivere in un ambiente con o senza aria, e che in risposta all’ambiente possono sviluppare i flagelli o pili strutture che consentono loro il movimento e l’attacco alle cellule umane.
Sono stati riconosciuti oltre 700 sierotipi di E. coli, la maggior parte dei quali normali abitatori non patogeni dell’intestino, mentre una minoranza può provocare importanti patologie.
I sierotipi sono identificati da piccole variazioni superficiali di antigeni lipopolisaccaridi "O" e ulteriormente distinti per gli antigeni proteici "H", per esempio, E. coli O157: H7.
Il sierotipo O157: H7 è una rara varietà di E. coli che produce potenti tossine che causano gravi danni all'intestino.
A secondo delle Società scientifiche vengono riconosciuti 4-6 gruppi di E. coli:

• E. coli enteropatogeni (EPEC)
• E. coli enterotossigeni (ETEC)
• E. coli enteroemorragico (EHEC)
• E. coli enteroinvasivi (EIEC)
• E. coli enteroaggreganti (EAEC)
• E. coli diffusamente aderenti (DAEC)

Il sierogruppo più importante degli EHEC è l’ O157:H7; l'ingestione di meno di 100 di questi bacilli è sufficiente a provocare la malattia, mentre ne sono necessari da migliaia a milioni per le infezioni da altri sierotipi di E. coli.
I ceppi EHEC secernono due tossine Shiga (anche dette Vero) la tossina Stx-1(identica alla tossina di Shigella dysenteriae) e la Stx-2 (analoga al 60%).
La tossina Stx-2 è responsabile spesso della Sindrome Uremico Emolitica ( HUS), caratterizzata da:

• Insufficienza renale acuta
• Trombocitopenia
• Anemia emolitica
• Microangiopatia

L’ingestione di E. coli O157:H7 avviene mediante l’assunzione di carne poco cotta, tipicamente gli hamburger, o il consumo di latte crudo e/o di verdure innaffiate con liquidi contaminati da feci di animali infetti; raramente l’infezione si trasmette per passaggio interumano.
I sintomi iniziali dell’infezione da E. coli O157: H7 possono comparire in un lasso di tempo che va da 1 a 10 giorni, ma normalmente appaiono in 3- 5 giorni dall’ingestione dei batteri, i sintomi includono:

• Nausea
• Vomito
• Crampi allo stomaco
• Diarrea
• Possibilità di lieve iperpiressia (37,7- 38,3 C)
Nella maggior parte dei casi in più o meno di 7 giorni l’infezione si risolve spontaneamente, senza bisogno di ricorso ad antibiotici, mentre in circa il 10% la presenza di sintomi più gravi quali diarrea emorragica, sindrome uremico – emorragica, porpora trombotica trombocitopenia portano a ospedalizzazione delle persone ammalate. L’ISS, che sta monitorando la situazione italiana e, a oggi, non ha trovato motivi che giustifichino inutili allarmismi, ritiene fondamentale la prevenzione dell’infezione. Alcuni suggerimenti importanti per prevenire la possibilità di contaminazione di questo batterio:

• Lavarsi accuratamente le mani dopo aver usato il bagno o cambiato pannolini, e prima di preparare o mangiare cibo
• Lavare le mani dopo il contatto con animali o il loro ambiente
• Cuocere accuratamente la carne e in particolare quella macinata sopratutto se non se ne conosce freschezza
• Lavare accuratamente tutte le superfici e gli utensili che sono stati a contatto con la carne cruda, evitando sempre di usare le stesse per posare le carni cotte.
• Consumare solo latte termizzato, evitando il consumo di latte crudo
• Lavare accuratamente frutta e verdura
• Massima cura e pulizia dei servizi igienici domestici

A cura di:
Gallieno Marri , Walter Marrocco
Scuola Nazionale di Medicina degli Stili di Vita Fimmg-Metis