PRESENTAZIONE DEI DISTURBI DELL'ALIMENTAZIONE

Il DSM-IV definisce i disturbi dell'alimentazione “grossolane alterazioni del comportamento alimentare", che comprendono Anoressia nervosa, Bulimia e NAS (disturbo dell'alimentazione Non Altrimenti Specificato.

In questo contesto vengono affrontate le problematiche relative ai soggetti che presentano i primi due disturbi e alla loro gestione nell'ambito del rapporto MMG-Paziente

È utile chiarire le peculiarità del rapporto con questi soggetti e con i loro familiari, individuando aspetti clinici e psicologici per arrivare a una diagnosi precoce e, nello stesso tempo, stabilire un rapporto terapeutico di per sé ricco di difficoltà.

La principale è l'assoluta mancanza di coscienza di malattia di questi pazienti tanto da parlare di “relazione con un paziente assente”, di questi soggetti conosciamo molto per le informazioni e i problemi che ci pongono i familiari, essi stessi coinvolti in una difficile relazione con il congiunto.

Esistono aspetti “etnici” della patologia in quanto, per molti versi, tale comportamento è indotto dall'immaginario su uno standard di bellezza e di efficienza fisica propugnato dai mass media.

Il medico, per la lunga conoscenza che ha del paziente, è in una posizione privilegiata per discriminare normalità e patologia quando lo vede sviluppare particolare interesse alle diete.

In questi casi, una buona conoscenza della personalità del soggetto può mettere in sospetto il medico, soprattutto quando il dimagramento non è mai soddisfacente per questi pazienti tanto che, nelle forme estreme, arrivano a gravi distorsioni della percezione della propria immagine corporea.

L'aspetto immaginario dell'identità di questi soggetti è tale che essi realizzano un sentimento di coesione individuale e di efficienza fisica attraverso la magrezza del corpo.

Bisogna soffermarsi anche sulle relazioni affettive del gruppo familiare per comprendere il significato del disturbo per i congiunti e le finalità inconsce dello stesso per il paziente.

Non si devono tralasciare i vissuti depressivi e di colpa dei familiari, con cui il medico deve confrontarsi, per aiutare gli stessi e, indirettamente, il paziente anche quando non ha una relazione con il curante.

Della bulimia, altro aspetto del disturbo alimentare, bisogna ricordare i comportamenti masochistici autodistruttivi con i loro aspetti clinici e psicologici.

Allegato sui disturbi alimentari, è inserito un approfondimento, sotto forma di dialogo fra il medico di medicina generale e lo specialista con la finalità di offrire ai colleghi un modello di lettura diretto attinente alle domande più immediate che si pongono nei confronti di questi pazienti.

Pur nella consapevolezza di non essere facilmente esaustivi nella trattazione di queste problematiche, ci riterremo soddisfatti se, in qualche modo, saremo stati di aiuto ai colleghi a interrogarsi sulla loro esperienza e a formulare le domande a cui vorrebbero trovare una risposta.

Riteniamo che il modello interattivo, proposto con originalità dai firmatari dell'approfondimento, del rapporto medico di medicina generale/specialista, permetta a entrambi un confronto creativo sulle reciproche esperienze.


a cura di
Walter Marrocco
, Medico di Famiglia - Roma